PEGASUS Cinofili Soccorso Nautico Organizzazione di Volontariato
L’addestramento a terra, che inizia durante l’inverno, educa il cane e fa capire al conduttore le regole base della cinofilia. Verso la fine di Marzo (anche a seconda della razza del cane e della sua protezione termica naturale) inizia il lavoro in acqua; primo approccio è l'acquaticità attraverso il gioco, il cane deve imparare a nuotare correttamente e a non avere paura dell’acqua.
Terminata questa prima fase inizia il vero e proprio corso di salvataggio in acqua insieme al cane, simulando veri e propri salvataggi di persone in procinto di annegare, cercando di raggiungere la perfetta sintonia ed intesa tra conduttore e cane (il conduttore deve essere in possesso del brevetto di bagnino di salvataggio o assistente bagnante in corso di validità). L’addestramento viene successivamente perfezionato a tal punto da riuscire ad affrontare un salvataggio anche in condizioni di mare mosso e con più di una persona da salvare, fino al rimorchio addirittura di natanti, pedalò, gommoni carichi di persone (un cane bene addestrato è in grado di rimorchiare imbarcazioni anche di 10 tonnellate di dislocamento).
Al termine dell’addestramento (la cui durata media è di circa 10/15 mesi) l’unità cinofila viene sottoposta ad esame da parte di un’apposita commissione e, se superato, viene rilasciato il brevetto operativo di salvataggio riconosciuto.
Il brevetto operativo di salvataggio è sottoposto a rinnovo biennale
Per iniziare l’addestramento a terra è necessario munirsi di un collare (da scartare quelli con le punte che provocano dolore al cane) ed un guinzaglio lungo da addestramento, di cuoio oppure di tela, l’importante è che sia regolabile; non guastano (ma non sono obbligatori) appositi indumenti quali pantaloni di tipo militare (per non sporcarsi i vestiti) e scarponcini o scarpe sportive. I pantaloni servono anche a nascondere il premio destinato al cane che esegue gli esercizi, che potrebbe essere sia un gioco (deve però essere molto gradito al cane) oppure dei bocconcini di cibo di cui ne è ghiotto; la scelta tra le due cose sarà consigliata dagli istruttori, secondo il gradimento dell’animale ed il grado di motivazione che ne deriva.
Quando si passa alla fase “acquatica” è necessaria innanzitutto l’imbracatura di salvataggio per il cane (si può acquistare presso l’Associazione), una muta da sub o da surf completa di apposite scarpe; lo spessore e la forma variano in dipendenza della stagione, andando dalla muta completa da 5 o 7 mm a Marzo per passare ad una muta estiva corta da 3 mm quando la temperatura dell’acqua e dell’aria si scalda (la muta non è obbligatoria, se il conduttore è temerario… o se decide di attendere l’arrivo del caldo; in tal caso, però, i tempi dell’addestramento si allungano).
Nella fase in mare è consigliato un guinzaglio adatto ad essere portato in spiaggia (resistente alla sabbia ed alla corrosione marina) ed un gancio a spirale da piantare nella sabbia, per fissare nelle pause il guinzaglio con il cane (il gancio è facilmente reperibile presso i consorzi agrari, normalmente viene venduto quale ancoraggio a terra dei filari delle vigne) . E’ indispensabile procurarsi anche uno spezzone di cavo morbido che il cane dovrà imparare a prendere in bocca; sarebbe opportuno che, in fase addestrativa, il cavo sia sempre lo stesso affinché il cane lo riconosca per forma ed odore, considerandolo un suo gioco personale.
Non bisogna dimenticare, infine, di portarsi sempre dietro un contenitore con acqua dolce e la ciotola per far bere il cane, oltre naturalmente ai sacchetti igienici per raccogliere eventuali escrementi.
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